martedì 8 luglio 2008

forum giovani contributo di: MDV

Occorrerebbe innanzitutto capire chi siano questi "giovani". Categoria fumosa, difficilmente incasellabile per età, idee, necessità. Venticinque o trentasette, di là o di qua, lavoranti o pensanti? Non oso immaginare quale tipo di sovrastruttura cerebrale vi siate fatti dei "giovani": nel caso si pensi allo specchio della triste situazione odierna piuttosto: stessa linea di separazione. Non siamo solo mocciosi volenterosi di avere un cellulare con opzione fotocamera-pronto-gnocche, se è questo che si crede. E, fosse questo che si crede, sarebbe d'uopo attribuire colpe. Non è colpa di mia cuginetta se sua madre le ha regalato un telefonino per il compleanno dei cinque anni. Non credo nemmeno, se debbo essere bonario, sia colpa di tanti miei amici più maturi se nella politica odierna non trovano riscontri. Lo status attuale impone denaro, è chiaro: che sarà mai la politica? Figurarsi la giustizia o l'uguaglianza: è tutta fogna e non si fanno partiti e prigionieri. Io non concordo, ma occorre capire prima di proporre la propria idea. Nel calderone dei luoghi comuni ci sono da annoverare problemucchi, cianfrusaglie, come il precariato e il ceppo familiare, l'integrazione sarebbe cosa eccessivamente globale. Ma il luogo più che comune sarebbe troppo esteso: rimaniamo nell'ambito comunale. Non siamo scemi, abbiamo titoli di studio assai migliori della media delle epoche passate sempre facilmente rimpiante; siamo però il "prodotto" (la parola mi evoca rigurgiti) di coloro i quali ci chiamano consumatori. Pare, ma non è una parolaccia. Ci ("ci" acchi?) dicono che non siamo impegnati, qualsiasi cosa voglia dire, eppure nelle ombre, nei ritagli e negli angoli costruiamo bellissime identità, luoghi, circoli, che sono assai più fruttuosi politicamente della politica stessa. E' dalle radici, dice Weber, che la politica deve crescere. Ci si può cercare, scovare, conoscere, sperando non si voglia distruggere il poco costruito, sperando non si voglia incasellarci in maglie troppo strette, sperando le lontane reti non debbano stare negli stretti microcosmi comunali. E' una questione lenta, culturale, di vicinanza, è indubbio: non è ne oggi ne domani.Poi, se proprio volessimo pensare ai giovani, dato che la discussione con tante risposte sembra interessante e dato che internet è nuova frontiera: un forum è cosa troppo complessa? Vi assicuro: non lo è, alzo le mani.
mdv

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