lunedì 7 luglio 2008

linee guida per la redazione del PGT

Inverigo, lì 11 luglio 2007 Al Signor Sindaco
del Comune di
INVERIGO (CO)

oggetto: linee guida per la redazione del PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO.

In allegato Le inviamo le linee guida cui a nostro avviso dovrà ispirarsi il redigendo Piano di Governo del Territorio di Inverigo.

Nella speranza che Lei e l’incaricato della redazione del suddetto piano teniate in debito conto le nostre proposte, ricordandoLe il preciso senso della normativa sul Piano di Governo del Territorio che prevede il più ampio coinvolgimento delle realtà associative presenti sul territorio e in attesa di una convocazione per meglio presentare le nostre proposte, cogliamo l’occasione per salutarLa distintamente.

UNITI PER INVERIGO
Il capogruppo consiliare
Enrico TOSETTI


linee guida proposte per la redazione del piano di governo del territorio di Inverigo

Premesse

1. Il territorio di una cittadina è il contesto entro cui si organizza e si sviluppa la vita di una comunità e non può essere visto, né esclusivamente, né principalmente, come l'ambito dell'edificare. La progettazione dello sviluppo del territorio, dunque, deve essere orientata a porre le basi per tutti quegli interventi che rendano vivibile, funzionale e gradevole l'ambito entro cui si svolge la vita dei suoi abitanti. Tale sviluppo deve mirare a rendere sempre più agevoli quelle azioni che intessono la vita quotidiana: abitare, lavorare, intrattenere relazioni, fruire del patrimonio naturale, paesaggistico e architettonico del territorio.

2. Siamo convinti che attualmente, sotto il profilo dell’occupazione del territorio, Inverigo abbia raggiunto i suoi limiti. Sosteniamo questa affermazione in base a due ordini di considerazioni:

- Anzitutto una considerazione ‘culturale’: un ulteriore sviluppo edilizio e quindi demografico porterebbe a stravolgere definitivamente l’identità territoriale di Inverigo, condannandolo ad essere un altro, anonimo, sobborgo della grande periferia milanese.

- In secondo luogo, ma non meno decisiva, una constatazione di fatto: i servizi primari attualmente esistenti a Inverigo sono carenti già per il carico antropico esistente. Ci riferiamo concretamente alla viabilità, all’acquedotto, ai servizi fognari. Per ciascuno di questi capitoli è possibile elencare dettagliatamente una quantità di problemi e inadeguatezze. Poiché la situazione in cui versano le finanze comunali (anche a detta di chi oggi le gestisce) non permette cospicui investimenti a breve termine, noi diciamo: si sospendano i nuovi progetti di edificazione perché le strutture territoriali non sono in grado di sopportarli, e si preveda un PGT volto soprattutto alla riqualifica e alla valorizzazione dell’esistente.


Proposte

A) Sviluppo

a. Servizi
- Il PGT dovrà prevedere il risanamento (miglioramento della qualità dell’acqua) e potenziamento (aumento della portata là dove necessario) dell’acquedotto.
- La messa in sicurezza della rete stradale: semafori intelligenti, marciapiedi, piste ciclabili, parcheggi in zone strategiche.
- Completamento della rete fognaria e suo adeguamento alle normative vigenti.
- Identificazione di un luogo in posizione centrale che funga da ‘casa delle associazioni’ (APAI, Contrade, Orrido, ecc.), inglobi la Biblioteca comunale, e offra uno spazio (sala polifunzionale) per incontri culturali, ricreativi, dibattiti. Tale luogo potrebbe essere identificato dell’edificio dell’ex Cipressetta.

b. Edilizia
- Il principio generale a cui deve ispirarsi il PGT è quello di limitare a pochi casi d’eccezione la concessione di nuove edificazioni. Riqualifica e non espansione.
- Il necessario (soprattutto per i residenti) reperimento di nuove unità abitative avverrà mediante recupero o riqualifica del patrimonio immobiliare esistente inutilizzato.
- Deve essere inoltre previsto e incoraggiato un graduale recupero delle aree produttive rendendo appetibile il trasferimento delle stesse al di fuori dei centri abitati (così Inverigo potrà avere un beneficio indiretto dallo sciagurato PIP in Valsorda) a vantaggio di edilizia residenziale.
- Incoraggiare mediante leve fiscali il recupero del patrimonio storico minore quali cascine e vecchie case di paese, favorendo la cooperazione edilizia per offrire casa a prezzi abbordabili ai cittadini meno abbienti o costretti a vivere in stabili malsani.


c. Attività produttive
- Principio generale: sul territorio inverighese non può essere incoraggiato l’industriale, manca lo spazio fisico. Riteniamo che le grandi e piccole aziende oggi presenti sul territorio costituiscano un’importante risorsa per il paese. Crediamo però più appropriato indirizzare la crescita economica verso il settore terziario, mediante:
- Realizzazione di strutture di servizio alla persona. Per esempio la creazione di strutture protette per anziani (miniappartamenti, con mensa in comune…) con gestione mista pubblico-privato (si propone di riutilizzare la struttura dell’asilo parrocchiale di Inverigo)
- Realizzazione di strutture di servizio che valorizzino le aree del Parco Lambro e Victory (attività agricole ‘modello’, maneggio…)
- Incentivazione alla creazione di aziende agricole e/o agrituristiche di qualità che valorizzino le aree verdi ancora presenti.
- Incrementare l’offerta gastronomica tipica, anche in sinergia con le attività agricole e di allevamento.
- Incentivare la piccola distribuzione nelle frazioni.

B) Salvaguardia del territorio e del patrimonio artistico
- Principio generale: le aree verdi oggi esistenti devono essere tutelate e rese fruibili dalla cittadinanza (recupero sentieri e percorsi ‘antichi’). Esse devono essere salvaguardate da qualsiasi nuovo insediamento.
- La valorizzazione delle aree verdi non è un onere per l’amministrazione, ma l’occasione per incoraggiare nuove imprenditorialità.
- La valorizzazione delle aree verdi è un’occasione per la partecipazione del cittadino singolo e associato alla costruzione del benessere proprio e della comunità.
- Accanto alle aree verdi va valorizzato il ricco patrimonio architettonico di Inverigo, facendolo conoscere e rendendolo fruibile mediante la realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili che ne consentano l’esplorazione sicura e piacevole.

C) Socialità
- Principio generale: un comune deve dotarsi di un proprio luogo ove i cittadini possano incontrarsi, partecipare a momenti culturali o ricreativi, e dove le associazioni riconosciute possano liberamente ritrovarsi per perseguire i propri fini statutari.
- A Inverigo manca uno spazio pubblico adeguato ove i cittadini possano ritrovarsi e partecipare a un dibattito, vedere un film, tenere un incontro dell’associazione della quale fanno parte. Proponiamo che questo luogo sia identificato nell’edificio della ex Cipressetta (che potrebbe accogliere anche una potenziata Biblioteca comunale).
- Prevedere una riqualifica e adeguata gestione del centro sportivo comunale (ora i campi tennis e bocce sono inagibili e deteriorati) per offrire occasioni aggregative ai giovani. Aggiornando le attrezzature e inserendo ad esempio uno skate park.
- La socialità viene incoraggiata migliorando la qualità della vita anche mediante la realizzazione (cfr. sopra) di luoghi protetti nei quali gli anziani possano vivere sicuri in strutture che non li separino dal contesto di paese nel quale sono da sempre vissuti.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Gent.li Sigg.
sono da poco residente ad Inverigo e purtroppo il territorio non lo conosco bene.
So per certo che per fare o promuovere INTERVENTI sul territorio, a qualsiasi livello, necessitano FONDI/CAPITALI e come ogni Comune italiano, presumo anche Inverigo non navighi nell’ oro (vd Victory, … ).
Direzioniamo il denaro che c’è sui SERVIZI ai CITTADINI.
Realizziamo SPAZI per GIOVANI e BAMBINI: perché non fare un Cinema? Un parco giochi (bello!)? (Gestito magari da pensionati e volontari con la supervisione del Comune stesso ?!?)
Aiutiamo le madri lavoratrici con figli piccoli: più ASILI per i piccolissimi, i nonni non sono un’ istituzione.
Vista la grande risorsa del VERDE, rendiamolo una RISORSA: diamo la possibilità ai cittadini di PASSEGGIARE con serenità nelle aree verdi, riprendiamoci i nostri spazi (Orrido ed altro ).
… … …
Chi “fa” POLITICA dovrebbe ricordarsi che il futuro di un paese si fa con i GIOVANI per i VECCHI nel rispetto dell’ AMBIENTE e non solo per DENARO!
Grazie A.

Anonimo ha detto...

Ciao, riguardo alle proposte sul PGT dico la mia:
per quanto concerne
agli aspetti urbanistico-ambientali
mi sembra necessario proporre un
progetto di "crescita zero delle superfici coperte da cemento e
asfalto", cioè evitare di concedere nuove edificazioni di qualunque
tipologia favorendo i soli interventi di ristrutturazione di edifici
esistenti con un serio regolamento anche sulle misure di risparmio
energetico.
Non è credibile un aumento della popolazione residente, e
comunque, anche ipotizzando una crescita ragionevole, ritengo che,
censendo le abitazioni sfitte o invendute o attualmente non abitabili
si può rispondere adeguatamente, senza necessità di ulteriore
espansione edilizia.
Se si guarda con attenzione (ad esempio
osservando le immagini satellitari con google earth), il nostro è un
territorio abbondantemente coperto, con un rapporto cemento-asfalto
contro verde decisamente squilibrato pensando ad un territorio
vivibile.
Il paese va ripensato tenendo come priorità la vivibiltà
delle persone anteposta agli interessi immobiliari, mettendo i pedoni e
i ciclisti davanti alle auto ed ai camion, le aree verdi davanti ai
parcheggi e alle rotonde.
Riguardo agli aspetti di carattere sociale
ritengo sia importante pensare ad uno strumento che indirizzi verso una
RIPUBBLICIZZAZIONE del territorio, per favorire una fruizione
collettiva migliore del paese. Secondo me Inverigo adesso è
fondamentalmente un paese triste, con pochi luoghi di ritrovo e
aggregazione che non siano "locali pubblici" che in realtà sono bar
tuttaltro che pubblici, mancano invece punti di incontro (pubblici,
cioé di tutti) che possano essere gradevoli e gratis, come parchi
comunali attrezzati e sopratutto ricchi di panchine dove sedersi a
leggere, chiacchierare, socializzare ed incontrarsi.
Le stesse aree
boschive, anche ricche di sentieri andrebbero rivitalizzate ed
attrezzate in modo da rendere gradevole la fruizione (vedere ad esempio
cosa fanno i nostri vicini svizzeri).
Riguardo agli aspetti di
carattere più sociale ritengo ineludibile la proposta di progettare la
ristrutturazione ed utilizzo degli edifici di proprietà comunale per
fini sociali, tipo centri aggregativi giovanili e non, con offerte
culturali e tecnologiche avanzate, attrezzati per fare musica, disporre
in modo organizzato delle moderne tecnologie informatiche a
disposizione di tutti i cittadini, in ogni caso il piano deve evitare
il rischio di una futura vendita che porti ad una ulteriore
privatizzazione del territorio. .
Mi sembra necessario inoltre,
trattandosi di un piano di GOVERNO DEL TERRITORIO, anche di prendere
atto del fallimento della riforma sanitaria regionale lombarda e dunque
della necessità di un maggiore intervento dell'Ente Comunale nella
gestione della cura della salute dei cittadini, personalmente rilevo
uno scadimento rilevante del servizio sanitario di base, che spinge
spesso i cittadini verso le cure private, con notevoli spese sopratutto
per persone anziane, oggettivamente in Lombardia si è tornati indietro
di almeno cinquantanni e non è tollerabile se si pensa ancora di vivere
in un paese civile (piuttosto che in una nazione confessionale
dominata dai talebani cattolici).
E a proposito di governo del
territorio, mi piacerebbe sapere cosa si farà dell'area di territorio a
valle della chiesa di Villa verso il ponte delle Fornacette.
Nel PRG
del Comune e nel PTC del Parco Valle Lambro quell'area era stata
codificata come "area da sottoporre a recupero ambientale" trattandosi
di una ex cava dismessa.
Nel 1998 il recupero ambientale era stato
effettuato trasformandola in una discarica di materiali inerti da
demolizione edilizia (macerie), nel favoloso piano degli amministratri
di allora (tra cui alcuni, compreso l'attuale Sindaco, lo sono tuttora)
avrebbe poi dovuto diventare un parco pubblico aperto ai cittadini. A
parte che in realtà ormai si era recuperato da sè ed era diventato un
bosco, a parte tutte le macerie che sono state depositate, non è ancora
diventato un bel niente, anzi è recintato e non usufruibile da nessuno,
la morale è che quando si prospetta un piano urbanistico il linguaggio
burocratico è in grado di spacciare una cosa per un'altra senza alcuna
difficoltà, e così "recuperare" un bosco riempiendolo di tonnellate di
"rifiuti" c'è voluto meno di due anni, per fare quello che si era
promesso non ne sono bastati dieci.
Ciao e buon lavoro.
E.S.

Anonimo ha detto...

salve.
ribadisco anche io come altri, l'insensatezza di alcune scelte in materia edilizia. si sta cercando di sfruttare ogni cm quadrato con risultati estetici disastrosi. L'esempio lampante è la nuova palazzina eretta sopra il bar Strazza e ben visibile dalla stazione, una caserma/ospedale di 3 piani, con uno stile archittetonico abominevole, frutto di lucida follia, in relazione anche alle bellissime ville presenti in quella zona. La valorizzazione del verde è un'altra problematica fondamentale. tanto verde curato male.
inoltre vorrei conoscere, se è possibile, l'attuale situazione con la società victory. Purtroppo non conosco approfonditamente i problemi legali e non che la faccenda presenta, ma mi sembra incredibile che 1/3 (mi pare che a tanto ammonti l'estensione del parco) sia inutilizzabile dai cittadini stessi. Il parco della victory ha un valore paesaggistico importante, è il suo utilizzo anche parziale risolverebbe molti problemi come quello degli spazi verdi.
Ultima cosa. In tutto il territorio inverighese, per via delle sua storia ottocentesca e settecentesca, esistono moltissime, ville, castelli, antiche costruzioni e stupendi ambienti bucolici, da pochi conosciuti. La loro valorizzazione, unita ad un utilizzo e conoscenza costante da parte del cittadino sarebbero cosa gradita.

G.B.

Anonimo ha detto...

Richieste/proposte per la stesura del PGT 17 feb 2009
I principi base del nuovo PGT sono:
- la pubblicità e la trasparenza delle attività che conducono alla formazione del PGT;
- la partecipazione dei cittadini e delle associazioni;
il nuovo PGT quindi deve definire uno scenario territoriale condiviso dalla comunità Inverighese.
Questi devono essere i principi da condividere e da concretizzare nella stesura del PGT e della VAS
Rispetto al processo partecipativo e di condivisione dei cittadini che va tenuto conto per la stesura del PGT , noi chiediamo di organizzare una serie di incontri, con i cittadini, di studio su temi e problematiche al fine di raccogliere riflessioni, suggerimenti e di raccogliere indirizzi condivisi delle strategie di trasformazione e di progetti sostenibili dalla comunità.
Alcune tematiche da affrontare:
-Area Ex-Victory un risorsa importante che deve essere resa usufruibile agli inverighesi
-Obiettivi di sostenibilità per migliorare la qualità dell’ambiente (approvati dal consiglio comunale)
-Accessibilità aree verdi
-Accessibilità dei servizi
-Nuovo sviluppo e riuso dell’edificato
-Ambiente naturale (pubblico e privato)
-Infrastrutture e mobilità
-Attività economiche insediate in Inverigo
-Recupero dei centri storici
-Il nuovo piano dei servizi
-Il nuovo piano delle regole
-Il documento di piano
-La valutazione ambientale strategica.
VAS
La VAS è un procedimento di analisi preventiva dell’impatto ambientale
Deve promuovere lo sviluppo sostenibile e deve assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente
Deve evidenziare la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del documento di piano
Il percorso della VAS, che accompagna l’elaborazione del Documento di piano, deve poggiare sulla partecipazione perchè consente all’Amministrazione Comunale di effettuare scelte consapevoli e condivise sulle migliori alternative possibili per lo sviluppo del nostro comune attraverso il confronto con i cittadini, con le autorità ambientali e con i soggetti portatori d’interessi.
Occorre articolare un percorso che coinvolgerà i cittadini.
Il Documento di piano (che deve essere preceduto dalla VAS) definisce
il quadro conoscitivo del territorio comunale, delineando le opportunità e i vincoli allo sviluppo del Comune.
Determina gli obiettivi che l’Amministrazione intende raggiungere considerando le risorse ambientali, paesaggistiche e culturali di Inverigo come elementi essenziali e da valorizzare
Indica le politiche e le modalità di intervento compresi gli eventuali criteri di compensazione, perequazione e di incentivazione.
Determina gli indirizzi strategici per il miglioramento della qualità urbana e ambientale.
Proponiamo i seguenti obiettivi:
-Sostenibilità ambientale
-Ridurre il consumo del suolo
-Recupero edifici esistenti ,
-Salvaguardia dell’ambiente naturale
-Qualità della vita da migliorare.
-Servizi da potenziare e riqualificare.
-Attività produttive : favorire la delocalizzazione degli stabilimenti insalubri, per rendere compatibile l’economia locale con le caratteristiche dell’ambiente urbano e la convenienza per la cittadinanza
-Commercio.
-Mobilità: potenziamento della mobilità non automobilistica , piste ciclabili e pedonabili, parcheggi.
Salvaguardia dell’ambiente naturale
Ripristinare e salvaguardare mantenendole pulite le aree verdi presenti nel paese sia quelle pubbliche sia quelle private.
Monitorare e limitare i livelli di inquinamento del sottosuolo, atmosferico e acustico.
Tenere sotto controllo la qualità e la quantità dell’acqua.
Allacciare tutti gli scarichi civili e industriali alla rete fognaria, completandola dove è mancante, controllando l’ utente che non è allacciato.
Aumentare la pulizia delle strade per raggiungere un minimo di decenza, che attualmente manca.
Potenziare lo smaltimento dei rifiuti, anche attraverso una campagna di istruzione della popolazione alla raccolta differenziata e di educazione civica a non abbandonare i rifiuti sul territorio.
Mantenere le aree agricole esistenti come patrimonio che fa parte della storia passata di Inverigo. La loro conservazione nonché il loro aumento è auspicato anche dalla legge regionale.
Attività produttive :
Favorire la delocalizzazione degli stabilimenti insalubri, per rendere compatibile l’economia locale con le caratteristiche dell’ambiente urbano e la convenienza per la cittadinanza
Ad Inverigo c’è stato un eccesso di urbanizzazione del territorio in quantità e soprattutto di bassa qualità che ha portato degli evidenti effetti negativi (traffico,inquinamento,disgregazione sociale, impoverimento del paesaggio).
È necessario una nuova politica che aumenti la qualità dell’abitare e per evitare gli scempi che si sono verificati sul territorio in questi anni ad Inverigo:
Chiediamo
-la riduzione del consumo del suolo, occorre favorire il recupero dell’esistente con regole precise che rispettino la storia e la tradizione degli edifici da ristrutturare.
Se mai ci deve essere un consumo del suolo questo deve essere fatto con il massimo della sostenibilità ambientale. ( tener conto del paesaggio, non si devono inquinare le falde, occorre prevenire l’ aumento dell’ inquinamento, sarà necessario aumentare al massimo le aree verdi, occorre una progettazione dell’ edificio gradevole alla vista ed ecosostenibili, non bisogna creare dissesti idrogeologici)
-una maggior attenzione alla mobilità non automobilistica, per cui costruzione di piste ciclabili, vie pedonali e marciapiedi , recupero dei sentieri
-una maggiore dotazione del verde privato ad Inverigo; rispetto agli scorsi anni, nell’attuale PRG, sono stati alzati gli indici di edificabilità; per evitare di trovarci ancora con i balconi e le finestre sui marciapiedi o sulle strade, chiediamo quindi, di abbassare l'indice di edificabilità attuali che sono troppo alti e che non permettono la salvaguardia delle aree verdi. (da 1 mc/mq. a 0,7-0,5 mc/mq…?)
Si deve favorire/obbligare l’utilizzo di energie rinnovabili, come ad esempio lo sfruttamento dell’energia solare per gli usi domestici del riscaldamento e della produzione di acqua calda.
Per questo chiediamo che vengano installati apparecchi per la produzione di energia elettrica dal sole (fotovoltaica e pannelli solari) nei plessi scolastici e negli edifici di proprietà comunale.
Illuminazione pubblica: occorre inserire delle norme per il miglioramento dell'illuminazione pubblica attraverso il contenimento del consumo energetico e l'abbattimento dell'inquinamento luminoso pertanto chiediamo che i nuovi punti luce che si andranno istallare dovranno essere solo quelli a Led che consentono uno straordinario risparmio energetico.
Inoltre chiediamo di favorire/obbligare, (attraverso la stesura di un regolamento edilizio specifico) progetti di bio-edilizia, e di costruzioni a basso impatto ambientale, perché questo è l’unica opportunità di crescita in un settore nel quale l’ambiente deve venire considerato come una risorsa attiva e non solo una risorsa da sfruttare. (è utopistico regolamentare che le nuove costruzioni che si andranno a fare in Inverigo siano solo certificate in classe energetica A+?)
Per favorire la fruibilità del cittadino a visitare le numerose Ville storiche e i luoghi di particolare pregio paesaggistico presenti in Inverigo,( Viale dei cipressi, orrido, Navello) proponiamo di concordare con i proprietari, una convenzione che permetta di visitare e di godere di questo interessante e piacevole patrimonio storico-paesaggistico.
Questo progetto deve essere accompagnato da una adeguata serie di servizi necessari a completarlo: pubblicazioni storiche informative,
collegamento viario, sia pedonale (sentieri esistenti e/o da riqualificare ,creazioni di piste ciclo-pedonabili), sia automobilistico pubblico-comunale collegato con la stazione ferroviaria e le fermate dei bus,
luoghi di ristoro come bar e ristoranti,
aree attrezzate per pic-nic,
percorso vita.
Aggregazione:
E’ indispensabile individuare sedi di aggregazioni pubbliche, al fine di permettere la socialità tra i cittadini, e per dare alle associazioni e ai gruppi di Inverigo l’elementare diritto di trovarsi per espletare le loro iniziative di aggregazione.
Per iniziare, proponiamo, anche per la posizione di centralità, la ristrutturazione dell’ Ex cinema Cipressetta per farne un centro di aggregazione: un auditorium-teatro per manifestazioni socio-ricreative, la sede della biblioteca, dei locali da utilizzarsi come sedi a disposizioni delle associazioni di Inverigo.
Acquisizione, nei tempi, nei modi e nella quantità conformi alle difficoltà, di una parte del Castello Crivelli , quale parte essenziale e inderogabile per i cittadini inverighesi, del patrimonio storico, culturale di Inverigo usufruibile dal pubblico per attività culturali, di aggregazione, museali e artistiche.
Analisi del Questionario
Come gruppo uniti per Inverigo abbiamo distribuito nel 2007 un Questionario per permettere ai residenti di esprimere le loro aspettative.
L’analisi dei dati viene effettuata su un numero di circa 200 questionari raccolti, ovvero circa 200 famiglie (600-800 persone).
Questi i risultati:
Si sta esagerando con la cementificazione
Sono penalizzati all’eccesso i servizi all’ambiente e alle persone
Si constata la mancanza di misure di sicurezza per i cittadini e una pessima viabilità nel paese.
per il futuro di Inverigo le persone intervistate si aspettano:
- più servizi alla cittadinanza
- una viabilità ben organizzata e funzionale alle esigenze del paese con creazione di isole pedonali e piste ciclabili
- maggior tutela dell’ambiente, ovvero nessun ulteriore sviluppo edilizio, ma il recupero dell’esistente, sopratutto nei centri storici delle frazioni.
- creazione di luoghi di aggregazione
- salvaguardia assoluta dei luoghi di pregio dal punto di vista architettonico e naturalistico
Il corridoio ecologico nel nostro comune come è o come sarà? Quanto sarà largo? Dove si farà?
Mario Canzi Uniti per Inverigo - Portavoce circolo PD Nr 20

Anonimo ha detto...

Per me le cose importanti sono:
• un centro di aggregazione per giovani. Dar loro uno spazio che possano autogestire per organizzare iniziative che li interessino e coinvolgano. Credo possa avere una notevole utilità sociale.
• spazi verdi fruibili per i più piccoli. Non voglio che il territorio di Inverigo venga asfissiato dalle costruzioni, che siano villette o fabbriche... Il verde pubblico che resta usiamolo per il benessere dei nostri figli. In generale vorrei che gli spazi pubblici non siano vietati al gioco dei bambini (ricorda la piazza di Villa Romanò)
• delle strade più sicure per chi si muove a piedi o in bicicletta (marciapiedi, piste ciclabili)
• i centri dei vecchi nuclei valorizzati con zone pedonali che permettano iniziative culturali - e non intendo solo il mercatino dell'obbistica! - ma concerti, mostre, spettacoli teatrali
• una biblioteca più grande e moderna che possa organizzare iniziative rivolte ad un ampio pubblico
• una sala civica in cui sia possibile organizzare incontri informativi di carattere sociale, organizzare un cineforum e tanto altro.
Non so se questi spunti abbiano a che fare con il PGT, ma di sicuro significano: meno cemento, più attenzione alle persone!

Anonimo ha detto...

penso che si debba tenere conto anche di queste cose:

1) non tutti hanno i soldi per permettersi case costose quindi il comune deve fare un piano di edilizia accessibile (non le orrende case popolari ma case che non procurano vergogna a chi ci abita). questo si potrebbe ottenere individuando aree dismesse e disabitate con immobili fatiscenti da abbattere (se non hanno valore architettonico, storico o robe del genere) espropriate (o acquistate a prezzi bassi) dal comune e date a cooperative edilizie che provvederanno a costruire unità immobiliari di dimensioni decenti e che verranno vendute a prezzo accessibile e non ai prezzi insostenibili di questi ultimi anni.

2) non so come ma le unità immobiliare da costruire devono essere di superfici decenti. non si possono mettere sul mercato trilocali da 50 mq calpestabili. quelle non sono case ma loculi per viventi. i problemi sociali che derivano da questi microappartamenti sono notevoli e tra questi uno (forse non il più grave ma certamente un problema da non sottovalutare) è quello che chi compra questi microappartamenti, alla prima occasione se ne va in uno più grande con, a mio avviso, conseguenze notevoli e pessime anche per la società in quanto se le persone non mettono le radici in un territorio, se le persone non si sentono parte di un territorio ma si sentono di vivere perennemente in stato di provvisorietà, non partecipano alla vita del territorio con effetti negativi per loro ma anche per la società che si priva degli apporti di idee, lavoro, impegno, volontariato ecc. ecc. di un mucchio di persone.

3) bisogna predisporre un piano acustico molto restrittivo. anche a inverigo ormai lungo quasi tutto l'arco della giornata c'è troppo rumore per il traffico decuplicato rispetto solo a una decina di anni fa e per le fabbriche che non sempre pare facciano tutto ciò che la moderna tecnica può fare per ridurre le emissioni rumorose. bisogna porre dei limiti forti all'emissione dei rumori così che (tra l'altro) si forzino le fabbriche collocate in centro paese o comunque in zone residenziali ad andarsene da dove vive la gente. che si collochino nell'area PIP e lascino il paese ai paesani. l'area PIP deve servire solo ad arricchire chi costruisce i capannoni? o chi li compra per rivenderli fra un po' d'anni (per chi ha soldi è un sicuro investimento a lungo termine ineguagliabile da altre attività lecite). in valsorda devono andare le aziende inverighesi che ora dan fastidio in centro paese, non devono essere attirate aziende da fuori e mantenere in paese le nostre. così facendo avremo ad inverigo solo più inquinamento e più traffico e un paese sempre peggiore.

4) inverigo non può più permetteresi incremento di abitanti. non ci si gira più e non si hanno neanche le risorse per mantenerle. i pozzi di inverigo sono assolutamente insufficienti. è stupido far affidamento sull'acqua del lago di como per dar da bere agli inverighesi.se il nostro territorio ha risorse per 7000 abitanti già averli portati a 9000 come han fatto gli intelligentoni che governano a inverigo la dice tutta sul loro acume. se poi vogliamo aumentarli ancora . . . beh, tanti muscoli e poco cervello in chi amministra.

5) attuare una politica che incentivi il riutilizzo in termini agricoli o boschivi o di allevamento di tutti i terreni oggi incolti.

6) una nuova viabilità ma senza strafare nella costruzione di nuove strade anzi operare in modo che sia incentivato l'andare a piedi o in bicicletta (leggi disincentivare l'uso dell'auto) magari anche tramite l'istituzione di un servizio comunale di trasporto pubblico (alla mattina per andare in stazione o a scuola e al mezzogiorno e alla sera per il ritorno).

7) piste ciclabili e percorsi pedonali recuperando anche i vecchi percorsi di collegamento tra le frazioni.

8) uno o più anelli pedonali illuiminati non pericolosi per permettere ai tanti podisti di fare le loro corse senza rischiare di farsi ammazzare dalle macchine e dal respirare ossido di carbonio oltre che, se illuminato in sicurezza e relativamente in centro, frequentabile anche dalle donne che correre di sera tra campi e boschi . . . beh non è che sia poi molto raccomandabile.

9) qualche giardino pubblico anche di dimensioni contenute ma in ogni frazione. il verde deve caratterizzare le nostre frazioni. le persone devono avere il piacere di uscire e stare assieme e non stare in casa a rimbambirsi con pippo baudo e amici suoi.

10) un centro di socializzazione per anziani (e anche non anziani) in ogni frazione. un "grande e unico centro anziani per tutto il comune permetterà forse di ritrovarsi solo a quelli che abitano in quella frazione. e gli altri? dove vanno? con cosa vanno? non dimentichiamo che chi ha più difficoltà a riunirsi sono gli anziani che tra l'altro hanno anche spesso difficoltà a spostarsi da un luogo ad un altro.

per ora basta. ho già pontificato abbastanza.

r.d.b.

Anonimo ha detto...

Ho letto il documento e più o meno contiene quel che penso:

1) curerei di più e meglio il verde che è rimasto;

2) prima di costruire nuovi insediamenti cercherei di recuperare quelli
esistenti;

3) ci sono molte strade in condizioni pietose con buche e dossi.

4) la strada che porta alle scuole medie è priva di marciapiede, li
interverrei come priorità per crearne uno e cercare di far camminare i
nostri ragazzi in sicurezza.

Condivido anche il fatto che valorizzando il territorio e gli spazi si
potrebbero attrarre più "turisti" e vivacizzare la vita sociale.

Infine cercherei di limitare le dimensioni delle costruzioni quando
possibile o quando gli spazi sono limitati: in via Diaz sono in fase di
completamento due caseggiati in prossimità del passaggio a livello; con
il traffico elevato e la strada che forma un incrocio su una curva
sarebbe stato meglio lasciare almeno 150 cm di margine anziché costruire
fino all'ultimo centimetro. Temo che quando sarà tutto terminato,
l'angolo di quella casa sarà un ottimo bersaglio per qualche veicolo.
Inoltre sempre su questa strada, andando verso Romanò, non c'è uno
straccio di marciapiede e i pedoni sono sempre a rischio.

Per quanto riguarda i bambini, come genitori della scuola a tempo pieno
di via Pretorio, avevamo proposto al comune un ampliamento della scuola
poco costoso ma vitale per le attività scolastiche.
Tale progetto, steso da un architetto, rispettava tutti i vincoli dovuti
alle vicinanze cimiteriali e delle altre costruzioni.
Questo progetto avrebbe permesso la realizzazione di una biblioteca e un
ampliamento dell'aula computer.
È mortificante avere a che fare con degli amministratori che invece di
recepire le richieste dei cittadini, quando sono motivate da esigenze
reali e supportate da progetti concreti come abbiamo fatto noi, bloccano
il tutto per questioni che non riguardano ne fondi o problemi di
realizzazione.

Cordiali saluti
G.

Anonimo ha detto...

Questo Paese a mio avviso è vecchio, troppo sfruttato dalla nuova edilizia, molto trafficato da auto e camion ed infine carente di servizi.
Per svecchiarlo si dovrebbero creare percorsi pedonali (es parcheggio cimitero fino alla stazione), marciapiedi per non camminare sulla strada, non troppo ampie ma numerose aree verdi di aggregazione visto che il territorio è esteso. Nuova sede della biblioteca più centrale rispetto ad ora (quella attuale è provvisoria da 12 anni). Che senso ha costruire nuove case a Inverigo, quando chi è attirato da questo Paese per viverci ancora pensa di trovare il verde, la tranquillità, dimenticando il sovraffollamento della città? A proposito di città, com'è che ci sono tutte queste auto di passaggio dal centro del Paese? E' diventato una scorciatoia. Un conto è chi in Paese ci deve andare, altro è chi ci deve passare. Sfavorire quindi il passaggio dal centro (dossi, semafori, limitatori di velocità, zone pedonali ecc.). Un altro sistema per diminuire la circolazione è quello di potenziare il servizio di trasporto scuola all'interno del Comune. A proposito di servizi, le strade sono in pessimo stato, cestini e panchine non esistono e il Comune non ritira più il verde condominiale da portare in discarica così bisogna pagare chi lo fà. Tanto in questo Paradiso siamo tutti ricchi.

M.R.

Anonimo ha detto...

buongiorno trovo che manchi un posto d'aggregazione un posto dove si puo anche creare insieme parlare bere qualcosa..l'ideale sarebbe uno spazio gestito da artisti..che espongono e magari lavorano sia individualmente sia con chi voglia cimentarsi.l'altra cosa che trovo manchi in generale è un giornalino che raccolga tutti gli avvenimenti della zona concerti mostre incontri non solo del comasco ma anche dei nostri vicini della provincia di milano..non c'è un pensionato che avrebbe voglia di fare questo?...In generale piu momenti d'incontro laico fra i concittadini..magari a tema ..ci sono parecchi stranieri scozzesi inglesi rumeni etc..un idea sarebbe fare delle serate a tema con danze e cibo caratteristco per esempio...l'intolleranza nasce dal non conoscere.. per quanto riguarda le tradizione scovare ricette di una volta detti piante etc--
queste sono le prime idee che mi vengono in mente..sicuramente ne avrò altre a presto s.d.

Anonimo ha detto...

Basta costruire. Io sinceramente proporrei una riqualificazione e valorizzazione del verde, abbiamo la fortuna di averlo perciò curiamolo! Questo punto va messo assolutamente al primo posto del PGT.
Per il resto Inverigo non è che abbia problemi insormontabili...
Rispetto alla città di Erba i giovani hanno poca voce; non so se la causa è il monopolio del prete o il fatto che di voce non ne hanno.
Voi avete chiesto e io propongo: sarebbe bello fare di questo paese un polo di attrazione per artisti, soprattutto GIOVANI artisti; POTERE ALLA PITTURA!
PERò PRIMA SISTEMIAMO IL VERDE.

t.c.

Anonimo ha detto...

Grazie, gradisco l'invito.
Io per il futuro desidererei una Inverigo dove sia possibile muoversi a piedi e anche in bicicletta.
Mi piacerebbe che lungo le strade più suggestive del paese esistessero oltre a dei percorsi pedonali anche delle panchine.
Vorrei che ai nostri figli siano offerti spazi e occasioni d'incontro alternativi alla chiesa.
In futuro mi piacerebbe passeggiare per i sentieri dell'orrido e magari far giocare i miei nipoti nel parco Crivelli.
Per il momento mi fermo qui. poi arriverà il resto.
Grazie ancora. K.G.

Anonimo ha detto...

Il comune dei sogni temo possa esistere solo nella nazione dei sogni,
anzi credo nel mondo dei sogni. Proprio non lo è.
Ma qualcosa, spero,
si può fare anche nel piccolo.

Ad un comune occorre certo dare i
bisogni primari.
Scuole, viabilità, sanità e fondamenta del sistema
sociale.

Nella speranza almeno i primi siano assodati punterei ai
bisogni secondari: che pur bisogni sono.

Corsi di lingua per bimbi e
per stranieri. Di italiano per i secondi, per lingue lontane per i
primi e per qualsiasi cittadino voglia. Arabo, indiano, russo, cinese,
dantesco, aiutare l'integrazione linguistica che non è solo bagaglio di
multietnicità, ma è anche bagaglio da curriculum economico. Sapessimo
il cinese avremmo un futuro certo lavorativo. Trovarsi insieme,
marocchini e valtellinesi, insegnare l'un l'altro: questo sarebbe
stimolo alla crescita di un paese senza lesinare su aule mal'andate in
cui strenui volontari danno il fegato per qualche abc gratuito. Senza
denuncie da numeri verdi canturini, grazie. Il razzismo stia fuori
dalla porta. Qui della sensibilizzazione sarebbe necessaria: ormai è
passato nella mente dei concittadini qualsiasi sconcio luogo comune
estremista. Il voto televisivo non è una buona ragione per la ragione:
diamoci freno.

I rondò vengon molto dopo le buche. La viabilità è un
traffico che in queste zone confluisce specialmente in ambito
lavorativo verso il fulcro della nostra regione. Occorrerebbe a mio
parere un insperato e accorato accordo tra comuni e provincie per
facilitare lo spostamento verso il milanese. Con mezzi pubblici se di
pubblico si tratta. Benzina ed inquinamento e difficoltà tra le mille
motivazioni. Potenziamento quindi ed assestamento cumulativo della
nostra misera e putrescente tratta asso-cadorna con treni mai in
anticipo, figurarsi il ritardo. Non proporrei nemmeno per falsa
speranza il prolungamento di mezzi milanesi regionali verso il nord
brianza: ormai non ci si crede più anche se non sarebbe impossibile,
centri commerciali a parte. Certo è che un grande parcheggio (vanno di
moda, no?) in queste zone potrebbe essere utile alla prima linea
pubblica disponibile. Occorre pensare ai piani poco più grandi se ai
propri piccoli cittadini si vuole pensare. Una soluzione da
concordarsi, alzando più voci, tante voci, perfino in regione (che ha
ottima ed eccelsa quota delle fn). Il servizio è pessimo, ma rimane
tanto necessario da farci pagare esborsi per miserrime carrozze. Un
intervento in stile marianese, doppia tratta, un reclamo almeno.
Sempre a riguardo di non-viabilità sarebbe auspicabile rimpossessarci
delle strade: avere piste ciclabili e pedonabili. Nuovo verde millennio
alle porte, abbiamo tanto verde da valorizzare con tante idee al
seguito: meno macchine e tangenziali.

Tutti oggi parlano di
regionalismi, non tanto per idiote razze ma specialmente in ambito
economico. Io non ho idea di cosa i comuni facciano per l'economia
degli stessi. Ma credo che mettere in rete attività e produttività sia
il minimo indispensabile. Un censo ed una conoscenza tra di loro
comune. Qualche stretta di mano aiuta la fiducia reciproca, la
conoscenza e la collaborazione tra di loro. L'economia.
Sarebbe bene
poi programmare un piano intercomunale per valorizzare quelle imprese
che più formano una stessa localizzazione. E' certo che J. Scott (Le
regioni nell'economia mondiale) sarebbe più esauriente di qualsiasi
mail. Senza pensare a Silicon Valley comunque uno stimolo può e deve
arrivare dal comune, dai comuni e dalla provincia al fine di proporre
un enzima buono per avviare un processo fruttuoso. Nel nome del lavoro
e magari del diritto.


Un comune nel globale può poco, ma può molto
nella propria cultura. Qui, comune a parte, la cultura qualunque essa
sia muore nel silenzio e nel sonno. Ma per svegliarla si necessita di
molto. Di soldi, perchè di soldi si vive. Date a dei ragazzi un budget
per un progetto di loro inventiva: vedrete che troverete molti adepti
per idee di genialità straordinaria. Un cineforum nuovo e innovativo,
alternativo e non serve andare lontano: Seregno fa cose ottime. Spazi
per associazioni, buone non a farsi di cocaina e birre, ma a creare
spazi sottratti ai marciapiedi dei quali tutti da sempre si lamentano:
chissà quali loschi traffici poveri giovani faranno mai al freddo. Al
freddo la coscienza cresce meno. Vale per anziani, per proloco
inesistenti, per utilissimi centri che danno servizi necessari e che lo
stato non sa dare. Feste che rendano vivo il territorio che non è certo
avaro di luoghi e di possibilità: mercati, mercatini, feste di birra ed
anguria, musica, letteratura ed incontri. Non chiamate miss-italia con
tre fuochi artificiali, suvvia: un po' di sale. Mille possibilità se la
possibilità è l'input che si regala: non si può sempre aspettare santi
dal paradiso. Il tornaconto è immenso e a lungo periodo. Serve un
enzima e non solo il grattamento di unghie che pochi o pochissimi
cercano nonostante tutto di fornire. Perchè di volontari, silenziosi e
senza slogan pubblicitari, nelle nostre terre ce ne sono a bizzeffe:
valorizzateli e date a loro peso. Vi iscrivo nella lista, per altro.
Sarebbe un mondo, anzi no: un comune migliore.
A riguardo: il nostro
comune ha una discarica modello. Fatta sui volontari. Ipotizziamo
progetto che vada oltre la settimana, ma che sappia avere orizzonti
poco più ampii. Quella è già un'ottima realtà funzionante.

Altro:
Pochissimi comuni di italia hanno puntato sul verde. Si legge di led e
di pannelli solari. Una consulenza o una semplice copiatura? Copiare
dal meglio alle volte funziona.

Prima di far villette in fazzoletti
nelle nostre terre esistono miriadi di case vetuste e trasandate,
inagibili e in via di decadimento. Si rifacciano, si ristruttirino, si
riabiliti ciò che già si ha prima di edificare obrorii per vicini di
casa.

So che queste idee sono tutto il contrario che voto e comodo
darebbero ad una giunta o peggio ad un politico di più ampio raggio. Ma
io ci credo e le trovo giuste ed indipententemente dal solo numero oggi
poco democratico spero lo creda molta gente. Spero anche la piccola
classe politica abbia la forza di credere e non solo di contare.

Grazie della mail,

S.

Anonimo ha detto...

buongiorno,

proposte semplici:

1 - prima di costruire il nuovo,
demolire il vecchio (o costringere i proprietari di edifici fatiscenti
a sistemarli con una aliquota ici da paura)

2 - pensare che comunque
la popolazione andrà a diminuire nei prossimi anni, basta vedere i
tassi di crescita demografica senza l'apporto dell'immigrazione (che
non comprerebbe comunque casa nuova a inverigo)

3 - pensare ad una
gestione del territorio che tenga conto degli spazi comuni. Mi
riferisco soprattutto a tutti quei sentieri che sono stati tolti alla
comunità con sbarre, cancelli, catene con la scusa della prostituzione.
Se pensassimo ad un sistema di passeggiate nel verde che ricalchi le
vecchie strade vicinali (sterrate e non) avremmo sicuramente un polo
attrattivo verde non indifferente da aggiungere agli eventi (fiere,
mercatini, etc) che possono contribuire a tornare a far fiorire
Inverigo.
Per questo vi consiglio di provare a vedere quanti cancelli e
catene (probabilmente abusivi, ma a chi chiedere per saperlo?) che ci
sono per andare dal centro sportivo verso arosio sulla vecchia vicinale
sterrata. (Via Filzi, Toti, etc.)

grazie per l'opportunità

f.t.